Le nuove norme sulla balneazione – un impegno per Tutti!

Dopo l’allentamento del lock down, tra le attività che riprendono, ritroviamo quelle relative al turismo balneare. Esse ricoprono una notevole importanza sia sotto l’aspetto dei benefici psico-fisici, sia per la rilevanza economico-sociale dei flussi turistici. Secondo quanto previsto dal DPCM 17 maggio 2020, infatti, le regioni, previa valutazione della situazione epidemiologica nel territorio e della possibile compatibilità, potranno ricominciare lo svolgimento anche di queste attività, rispettando comunque le nuove indicazioni e i nuovi protocolli previsti, coerenti con i criteri del DPCM. 

Il 31 maggio 2020, il “Gruppo di Lavoro Ambiente-Rifiuti COVID-19”, attraverso la collaborazione con rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL), dell’ARPA, del Coordinamento Interregionale della Prevenzione e delle varie regioni, ha stilato un documento denominato “Indicazioni sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2”.

Tale documento ha lo scopo di informare le autorità regionali e gli enti territoriali sui rischi sanitari prodotti da questo virus rispetto alle attività balneari, alla luce delle attuali conoscenze scientifiche. La condizione di vicinanza tra i soggetti è il principale canale attraverso cui il virus Covid-19 si trasmette: infatti, le micro goccioline prodotte da respirazione, tosse o starnuti di un soggetto infetto veicolano il virus da persona a persona. Il distanziamento interpersonale risulta, perciò, essere la misura cardine per far fronte ai rischi di contagio. Il nostro paese possiede oltre settemila chilometri di costa e il comparto turistico in queste zone può raggiungere picchi di trentaquattro milioni di visitatori nel periodo di alta stagione.  Il problema che affligge questo settore, dunque, presto si troverà a dover affrontare la situazione di affollamento e di contatto tra le persone che l’alta frequentazione degli impianti balneari comporta. La gravità di questi rischi, però, può essere maggiore o minore in relazione ai diversi indici sanitari regionali e locali.

Il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, perciò, definisce una serie di indicazioni rivolte, oltre che alle autorità ambientali e sanitarie sul territorio, anche alle amministrazioni e agli enti locali impegnati in questo settore e ai gestori di impianti turistici e ai propri clienti, al fine di limitare i rischi di contagio. Non sono ricomprese all’interno del documento, però, le attività natatorie in piscine, stabilimenti termali, acquapark e centri benessere, per i quali saranno previste disposizioni specifiche, come anche per gli sport acquatici, l’attività subacquea e le attività nautiche o di pesca.

Inoltre, di scarsa rilevanza, a causa di misure di controllo ambientali, di variabili climatiche e irraggiamento solare, di fenomeni di diluizione in acqua e capacità di autodepurazione, è, invece, il rischio di contagio derivante da una possibile contaminazione generale delle acque dovuta a reflui o escreti infetti che provengono da soggetti o imbarcazioni.

Queste indicazioni riguardano molteplici fattori come gli ambienti, le strutture, le procedure e le norme igieniche/comportamentali che devono essere osservate in spiaggia e all’interno degli stabilimenti balneari. 

Per i gestori degli stabilimenti balneari o delle spiagge attrezzate, si indica:

– che gli accessi agli stabilimenti vengano preceduti da prenotazione. In tal modo, si potranno prevenire eventuali assembramenti, ripartendo i soggetti per fasce orarie e tenendo un registro di queste presenze (in conformità alla normativa sulla privacy) per i successivi quattordici giorni. Ciò permetterà, inoltre, di risalire ai soggetti presenti in un eventuale caso di contagio;

– di esporre cartelloni e locandine nelle aree balneari al fine di informare gli utenti italiani e anche di altre nazionalità sulle nuove norme comportamentali da tenere in spiaggia, allo scopo di limitare i rischi di contagio;    

– di predisporre appositi percorsi al fine di controllare gli accessi agli impianti, gli spostamenti sulle spiagge e l’utilizzo delle attrezzature, in modo da garantire continuamente il distanziamento tra le persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare, o gruppo simile, di almeno 1 metro;

– di misurare la temperatura corporea degli utenti e degli operatori balneari, al fine di limitare l’accesso ai soggetti che presentino una temperatura pari o superiore ai 37,5°C (in conformità alla normativa sulla privacy);

– di applicare dispositivi e attrezzature, come, per esempio, schermi in plexiglass, alle postazioni di lavoro degli operatori balneari, al fine di limitare il contatto con gli utenti e la possibilità di contagio diretto attraverso goccioline di saliva o respiro;

– di sospendere la possibilità di accesso alle piscine interne degli stabilimenti balneari, nel caso non possa essere garantito il rispetto delle distanze minime di sicurezza e delle altre norme sulla prevenzione dei contagi;

– di utilizzare le aree giochi nel rispetto di quanto previsto dalla norma del DPCM 17 maggio 2020 sulle riaperture regolamentate di parchi e giardini pubblici e la loro possibile frequentazione da parte  di  bambini,  anche  di  età inferiore  ai  tre  anni, al fine, anche in questo caso, di poter assicurare il distanziamento, la supervisione, la manutenzione e la pulizia delle attrezzature; 

– di consentire le attività ludico-sportive secondo quanto previsto dalle linee guida per l’esercizio dell’attività sportiva ai sensi dell’art 1, lettera f), del DPCM 17 maggio 2020, a condizione che le autorità regionali abbiano  preventivamente  accertato  l’eventuale compatibilità  dello  svolgimento  di queste    con l’andamento della situazione epidemiologica nel  proprio  territorio  e l’individuazione di protocolli o di linee guida  applicabili e idonei  a prevenire o ridurre il rischio di contagio.

– di vietare ogni festa o evento sociale, al fine di prevenire possibili situazioni di assembramento. Sono, inoltre, proibite attività di ballo, degustazioni a buffet, eventi musicali, se non, quest’ultimi, organizzati con postazioni singole distanziate e finalizzati al solo ascolto;

– di predisporre una vigilanza sui comportamenti degli utenti all’interno degli stabilimenti balneari e sul rispetto delle norme sul distanziamento, con particolare attenzione per i minori. L’applicazione di tali norme sarà esclusa nei confronti dei componenti dello stesso nucleo familiare;

– di mantenere una sanificazione regolare e giornaliera di tutte le superfici delle cabine, dei servizi igienici, degli arredi e delle attrezzature come sedie, sdraio e lettini. Si indica, inoltre, di limitare l’accesso a quelle strutture la cui sanificazione non possa essere compiuta regolarmente, come cabine, docce o spogliatoi. Per quanto riguardo quali prodotti utilizzare, il documento fa riferimento ai rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità sul Covid-19, i quali raccomandano l’applicazione di prodotti ecocompatibili e trattamenti di ultima generazione, che permettano un minor impatto ambientale sull’ecosistema balneare rispetto ai normali biocidi chimici;

– di limitare e regolare l’utilizzo di ogni attrezzatura da spiaggia, previa identificazione di questa, al fine di evitare scambi accidentali che possano comportare contagi indiretti:

– di mettere a disposizione degli utenti prodotti disinfettanti per l’igiene delle mani;

– di mettere a disposizione del personale prodotti disinfettanti e dispositivi di protezione individuali, quali mascherine, guanti e schermi facciali, il cui utilizzo sarà obbligatorio nelle attività a potenziale rischio contagio o nel caso in cui ci fossero contatti ravvicinati con i bagnanti;

– di mettere a conoscenza gli operatori delle procedure finalizzate a rendere più agevole l’eventuale intervento dell’autorità di pubblica sicurezza e predisporre presìdi medici in vista di possibili situazioni sanitarie di emergenza relative al Covid-19.

Nei confronti dei soggetti che volessero utilizzare natanti o imbarcazioni da diporto e sport acquatici nelle acque di balneazione sarà previsto l’intervento della polizia marittima nel caso di stazionamento illecito in queste, oppure, in caso di violazione della Legge 182/2003, “Direttiva del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare” MATTM 29 luglio 2005, la quale dispone il divieto assoluto di scarico delle acque reflue nel mare. Le norme sul distanziamento previste per la terra ferma saranno applicabili a bordo, ai punti di attracco, imbarco e sbarco, con l’esclusione nei confronti dei soggetti che appartengano al medesimo nucleo familiare. Nel caso di imbarcazioni a noleggio, deve essere garantita l’igienizzazione regolare delle parti che potrebbero portare a contagi indiretti, evitando, in ogni caso, di sversare disinfettanti o prodotti chimici in mare. 

Le “Indicazioni sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2”, inoltre, stilano un elenco di raccomandazioni igienico-sanitarie che i soggetti presenti nelle aree balneari devono tenere:

– si prevede il divieto assoluto di accesso all’area balneare nel caso, nei confronti del soggetto, sia stata disposta la quarantena obbligatoria, oppure presenti qualche sintomo influenzale o temperatura corporea pari o superiore ai 37,5°C. Si terrà conto, inoltre, se il soggetto sia o meno proveniente da aree in cui ci siano focolai epidemici, in ragione di norme previste dal gestore dello stabilimento balneare o dall’autorità locale. Vige la regola fondamentale del distanziamento di almeno un metro tra gli individui non appartenenti allo stesso nucleo familiare o gruppo simili, i quali dovranno mantenerla in ogni momento di permanenza nello stabilimento, sia per l’utilizzo delle attrezzature e dei servizi, sia nell’esercizio di attività balneari;

– si raccomanda una vigilanza responsabile del rispetto delle norme sul distanziamento anche da parte dei minori;

– si raccomanda una pulizia e una disinfezione frequente individuale delle mani dei bambini;

– si raccomanda di starnutire o tossire nei fazzoletti di carta usa e getta, oppure nel gomito;

– si raccomanda l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale nelle situazioni in cui il mantenimento delle distanze minime possa essere difficoltoso. Le mascherine dovranno essere gettate nei rifiuti indifferenziati.

Per le aree di accesso libero, si invita il sindaco o altra autorità locale competente a valutare e applicare misure adeguate affinché si possa attuare un’analoga limitazione dei rischi di contagio come già previsto per i gestori e gli operatori degli stabilimenti balneari. Si consiglia, in ogni caso, la regolamentazione degli accessi, al fine di garantire il sufficiente distanziamento tra i soggetti, tenendo conto dell’indice di affollamento di quel determinato territorio per determinare un numero massimo di accessi contemporaneamente. Si consiglia di informare i bagnanti delle misure volte a limitare il rischio di contagio, sulle procedure di igienizzazione delle attrezzature e dei servizi igienici comuni e di vigilare sul rispetto delle norme comportamentali. 

Per concludere, l’utilizzo delle spiagge, quest’anno, risulterà notevolmente diverso rispetto al passato, poiché, a fronte di questa emergenza, l’esigenza di preservare la salute pubblica è di primaria importanza.
Le misure, volte a evitare la circolazione del virus, ricadono soprattutto sui comportamenti dei singoli, tra i quali risulta fondamentale il distanziamento interpersonale. Per questo motivo, risulta che, nella maggioranza dei casi, le modalità di utilizzo delle spiagge e degli stabilimenti balneari subiranno delle modifiche, come a esempio, in primis, una regolamentazione degli accessi che diventeranno obbligatoriamente su prenotazione, come anche le disposizioni sulla vigilanza dei minori in spiaggia.

L’autorità raccomanda, perciò, che le informazioni fornite dai gestori e dagli enti territoriali siano soprattutto finalizzate a rendere chiaro il messaggio che, in questo momento, ognuno deve essere consapevole del proprio ruolo e dell’importanza che riveste il comportamento individuale, il quale dovrà essere diligentemente rispettoso della normativa. Perché ciò avvenga, diventa indispensabile, quindi, che, in questa stagione balneare, le norme siano adeguatamente diffuse e illustrate, in primis ai professionisti del settore, ma anche alla popolazione in generale.

Ag. 01.06.2020 – Contributo realizzato con la collaborazione del dott. Davide Carinato.

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